Nell'autunno del 2006 Ilaria Venturini Fendi dà vita a quello che definisce "un progetto di riciclo creativo applicato alla moda e al design che ha l'obiettivo di diffondere conoscenza e coscienza ecologica, passione per il riciclo/riuso e desiderio di benessere nel nostro contesto ambientale". Il progetto si chiama Carmina Campus ed è nato quando Ilaria Venturini Fendi, dopo aver lasciato il lavoro nell'azienda di famiglia e aver svolto per anni quello di imprenditrice agricola biologica, ha avuto voglia di ritornare al design. Le due esperienze tanto diverse tra loro, secondo lei, vanno portate avanti insieme perchè intimamente legate e così sta facendo.
Carmina Campus realizza mobili, design, accessori e (quello che più mi interessa) borse. I prodotti sono realizzati in Italia con lavorazioni di alta qualità su materiali di scarto. Per promuovere però i suoi progetti di sviluppo in alcune comunità africane, Carmina Campus ha iniziato la produzione di pannelli e semilavorati realizzati da gruppi di donne del Camerun e del Kenya. I materiali sono utilizzati in alcune borse lavorate in Italia e il progetto si è poi sviluppato con la creazione di alcune linee realizzate interamente in Africa, con materiali recuperati sul posto.
Le borse sono tutte diverse l'una dall'altra e sono numerate. Per quanto riguarda il materiale bisogna dire che l'elenco è in continuo aggiornamento: in alcuni casi si usa quello che si trova casualmente; in altri, invece, c'è una vera e propria ricerca tra gli scarti. Pvc per rivestimenti, corde da montagna o cime da barca, tappi di bottiglia, tende in plastica, pezzi di moquette e tappeti, tessuti militari, tubi elettrici, tubi per doccia, sono solo alcuni dei materiali che si raccolgono.
Carmina Campus realizza mobili, design, accessori e (quello che più mi interessa) borse. I prodotti sono realizzati in Italia con lavorazioni di alta qualità su materiali di scarto. Per promuovere però i suoi progetti di sviluppo in alcune comunità africane, Carmina Campus ha iniziato la produzione di pannelli e semilavorati realizzati da gruppi di donne del Camerun e del Kenya. I materiali sono utilizzati in alcune borse lavorate in Italia e il progetto si è poi sviluppato con la creazione di alcune linee realizzate interamente in Africa, con materiali recuperati sul posto.
Le borse sono tutte diverse l'una dall'altra e sono numerate. Per quanto riguarda il materiale bisogna dire che l'elenco è in continuo aggiornamento: in alcuni casi si usa quello che si trova casualmente; in altri, invece, c'è una vera e propria ricerca tra gli scarti. Pvc per rivestimenti, corde da montagna o cime da barca, tappi di bottiglia, tende in plastica, pezzi di moquette e tappeti, tessuti militari, tubi elettrici, tubi per doccia, sono solo alcuni dei materiali che si raccolgono.
Per questo inverno Carmina Campus ha realizzato la linea di borse 100% Made in Africa (alcuni modelli nelle foto), in collaborazione con le comunità dell'International Trade Center (ITC). Si tratta di un’agenzia delle Nazioni Unite e dell’Organizzazione Mondiale del Commercio che sostiene un programma di Moda Etica, volto a promuovere sviluppo sostenibile in luoghi di dipendenza da interventi di assistenza come l'Africa. Sono state recuperate delle coperte militari grigie per fare delle sporte chiuse da un laccetto di cuoio e foderate con scarti di tessuti per tende da campo in colori brillanti, che fanno diventare la borsa reversibile. In alcuni casi il pannello centrale è ricamato a macchina su tessuti impermeabili o sul panno delle coperte. Ci sono anche le shopping bags e i bauletti. Caratteristica comune di tutti i modelli sono le rifiniture di cuoio, i tasselli in vari colori e misure recuperate dai campionari di produttori di pelletteria.
Queste borse sono davvero originali e fanno anche un gran bene. Grazie all'iniziativa della Venturini Fendi, le donne che lavoravo nel laboratorio di
produzione e
vivono nelle baraccopoli di Nairobi hanno radicalmente cambiato il loro
status: hanno cominciato a guadagnare un salario equo e, cosa più
importante, hanno imparato un mestiere. Recentemente Ilaria Venturini Fendi ha partecipato alla presentazione del rapporto " Il mondo a 7 miliardi: le persone, le opportunità", curato dal Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione. Nel suo lungo intervento la designer ha detto: "Attualmente sono circa 65 le donne coinvolte in modo diretto nella collaborazione con Carmina
Campus. Io passo con loro diversi periodi di lavoro durante
l’anno. Anche per migliorare la qualità dei prodotti è fondamentale il
training, così abbiamo fatto venire sul posto alcuni artigiani italiani".
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